Tante le novità nel settore manifatturiero e nella Pubblica Amministrazione con la “smart energy”. I Ministeri dello Sviluppo e dell’Ambiente varano le misure per il 2018 nel campo dell’efficienza energetica con riduzione dei costi per migliorare la competitività industriale.
Per l’Efficienza energetica “smart energy”, un Fondo nazionale da 150 milioni; e da gennaio 2018 elettricità meno cara per le imprese 4.0
L’industria 4.0 passa per il concetto di smart factory che si compone di:
- Smart energy: tutto questo sempre con un occhio attento ai consumi energetici, creando sistemi più performanti e riducendo gli sprechi di energia secondo i paradigmi tipici dell’Energia sostenibile.
- Smart production: nuove tecnologie produttive che creano collaborazione tra tutti gli elementi presenti nella produzione ovvero collaborazione tra operatore, macchine e strumenti.
- Smart services: tutte le “infrastrutture informatiche” e tecniche che permettono di integrare i sistemi; ma anche tutte le strutture che permettono, in modo collaborativo, di integrare le aziende (fornitore – cliente) tra loro e con le strutture esterne (strade, hub, gestione dei rifiuti, ecc.)
Dal 1° gennaio 2018 si va riducendo il costo dell’elettricità per le imprese manifatturiere energivore, grazie alla “nuova struttura tariffaria degli oneri di sistema per i clienti non domestici”, voluta dal Ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, e necessaria per adeguarsi alle regole europee in materia. La misura presa a dicembre ed entrata in vigore con l’inizio del nuovo anno, consente di ridurre il differenziale di prezzo dell’energia elettrica pagato dalle imprese più esposte alla concorrenza estera: “si potrà così ottenere un progressivo allineamento dei costi per la fornitura di energia elettrica delle imprese italiane ai livelli degli altri competitors europei”. Sono circa 3000 le imprese che potranno accedere ai nuovi benefici, complessivamente 1.700 milioni di euro.
Smart Energy: I Ministri dello Sviluppo, dell’Ambiente e dell’Economia hanno firmato il decreto per l’avvio del Fondo nazionale per l’efficienza energetica. Misura destinata a promuovere e finanziare interventi promossi da imprese e Pubblica Amministrazione per ridurre consumi e sprechi energetici, ottimizzando le risorse e tagliando le emissioni inquinanti, su edifici, impianti di teleriscaldamento e processi produttivi. Stanziati circa 150 milioni di euro per l’avvio della fase operativa. Sarà poi compito del Ministero dello Sviluppo destinare, nel triennio 2018-2020, ulteriori introiti pari a 35 milioni di euro annui. Il Fondo, che sarà gestito da Invitalia, si legge in una nota congiunta dei due Ministeri, ha natura rotativa e “offrirà garanzie e finanziamenti a tasso agevolato promuovendo il coinvolgimento di istituti finanziari e investitori privati, sulla base di un’adeguata condivisione dei rischi”.
Ulteriori risorse saranno messe a disposizione dal Ministero dell’Ambiente. Un nuovo strumento, spiegano dal Ministero dello Sviluppo, che si inserisce tra le “misure per l’efficienza energetica che il Paese ha adottato allo scopo di conseguire gli obiettivi di risparmio energetico indicati nella Strategia Energetica Nazionale”. In una nota stampa compare che a seguito dell’entrata in vigore della Legge di stabilità 2018, “sarà ampliato con una specifica sezione dedicata all’ecoprestito, a sostegno e potenziamento anche dell’efficacia dell’ecobonus”.