AssoEsco, l’associazione che raccoglie ben 75 operatori del settore dell’efficienza energetica per un giro d’affari di oltre 4 miliardi di euro, ha presentato nel corso dell’audizione in Commissione Attività produttive della Camera nei giorni scorsi, le proprie proposte per cogliere appieno il potenziale di Next Generation EU puntando sull’uso efficiente delle risorse energetiche e uno sguardo particolare al sostegno dell’iniziativa privata.
Tra le proposte specifiche per sostenere l’enorme potenzialità dell’efficienza energetica nell’ambito industriale, l’Associazione include la rivitalizzazione e il potenziamento del meccanismo dei Certificati Bianchi, ripristinando condizioni di sostanziale equilibrio nel mercato dei Titoli ma garantendo al tempo stesso adeguati stimoli agli investimenti; l’estensione dei benefici ai progetti a gas naturale ad alta efficienza che garantiscono significative riduzioni di emissioni di CO2 nell’attesa di una completa decarbonizzazione; l’introduzione di meccanismi incentivanti specifici dedicati alle imprese energivore, con l’obiettivo di promuovere interventi strutturali di efficientamento energetico e di ridurre, coerentemente con le ancora inattuate previsioni del DM 21/12/2017, i benefici tariffari loro destinati.
Non mancano le proposte per il settore residenziale: AssoEsco invita le istituzioni ad adottare un approccio orientato a stabilizzare, ottimizzare e semplificare i benefici fiscali, così da innalzare in modo duraturo il tasso di riqualificazione degli edifici. Nello specifico, l’associazione propone di stabilizzare il meccanismo del Superbonus, assicurandone la durata a oltre il 2022 anche, se necessario, con una revisione al ribasso dell’aliquota; accanto a ciò, AssoEsco auspica uno snellimento delle procedure burocratiche per l’accesso all’incentivo, in modo da incoraggiarne un utilizzo più diffuso. Infine, l’associazione chiede di confermare e mantenere impregiudicati cessione del credito e sconto in fattura che si stanno mostrando particolarmente efficaci nello stimolare gli investimenti privati.