Aumento a doppia cifra per l’industria, trainata dai comparti della siderurgia e meccanica
I consumi elettrici in Italia relativi all’ultimo mese dell’anno appena trascorso delineano un panorama incoraggiante sulla ripresa delle attività industriali nel Paese. I dati di Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale ad alta e altissima tensione, rilevano una richiesta di energia elettrica complessiva pari a 25,9 miliardi di kWh, un valore in crescita dell’1,1% rispetto a dicembre del 2019 e dello 0,3% rispetto a novembre 2020. In generale, le fonti rinnovabili hanno coperto il 32% del fabbisogno.
Segnali incoraggianti anche dalla lettura dell’indice IMCEI: il campione dei consumi industriali monitorato da Terna ha registrato una variazione positiva a due cifre rispetto a dicembre 2019 (+11,4%) e, per il terzo mese consecutivo, anche a livello congiunturale su novembre 2020 (+0,4%).
L’indice IMCEI elaborato da Terna – che prende in esame e monitora in maniera diretta i consumi industriali di circa 530 clienti cosiddetti energivori connessi alla rete di trasmissione elettrica nazionale (grandi industrie dei settori ‘cemento, calce e gesso’, ‘siderurgia’, ‘chimica’, ‘meccanica’, ‘mezzi di trasporto’, ‘alimentari’, ‘cartaria’, ‘ceramica e vetraria’, ‘metalli non ferrosi’) – ha fatto registrare un variazione tendenziale positiva dell’11,4% rispetto a dicembre 2019. In particolar modo, la crescita è stata trainata dai comparti della siderurgia (+23,2%) e della meccanica (+7%). Positivi tutti gli altri settori, unico in negativo quello dei materiali da costruzione (-2,1%). Analizzando separatamente i cosiddetti Clienti Puri (quelli che esclusivamente prelevano dalla rete) e gli Autoproduttori, la variazione tendenziale mostra un aumento rispettivamente dell’11,1% e del 13,7%.
L’analisi dettagliata della domanda elettrica mensile provvisoria del 2020 è disponibile nella pubblicazione “Rapporto Mensile sul Sistema Elettrico”, consultabile direttamente dal sito www.terna.it.