Europa al top nella transizione energetica: il report dell’Agenzia Internazionale per l’Energia disegna la nuova sfida globale con meno emissioni
L’Agenzia Internazionale per l’Energia ha registrato un’importante inversione di tendenza nel suo ultimo studio: nel 2019 le emissioni mondiali di CO2 non sono aumentate. Sono rimaste invariate a quota 33 miliardi di tonnellate nonostante l’economia mondiale nel suo complesso sia cresciuta del 2,9%. Il risultato di quest’anno mostra che un disallineamento tra sviluppo economico e emissioni, dunque, è possibile.
Un’ottima performance per UE, meno emissioni per 160 milioni di tonnellate: per la prima volta il gas naturale ha prodotto più energia elettrica del carbone
Ottima la performance dell’Unione Europea, dove le emissioni sono scese di 160 milioni di tonnellate, ovvero del 5% rispetto all’anno precedente: qui per la prima volta il gas naturale ha prodotto più energia elettrica del carbone, a sua volta quasi raggiunto dall’energia eolica. Nel Vecchio continente spiccano i risultati della Germania: le sue emissioni sono cadute dell’8%, un livello mai visto dal lontano 1950, quando l’economia tedesca era dieci volte più piccola.
Per la prima volta la produzione di elettricità da rinnovabili, inoltre, ha superato quella prodotta dalle centrali a carbone. Se si guarda ai singoli Paesi, la maggior caduta delle emissioni di CO2 si registra – anche questa una sorpresa – negli Stati Uniti, dove si sono ridotte di 140 milioni di tonnellate, pari al 2,9%. Le emissioni Usa sono scese di un miliardo di tonnellate dal loro «picco» del 2000.
In Giappone il calo è stato del 4% (45 milioni di tonnellate) e si deve principalmente al ritorno in attività di alcune delle sue centrali nucleari, a testimonianza del fatto che anche questa tecnologia non potrà restare fuori dal processo di transizione e di decarbonizzazione.
Restano maglia nera India e Cina, dove la produzione di energia elettrica con il carbone ha continuato a crescere. Dallo IEA si aspettano, nel giugno prossimo, un nuovo studio (Il World Energy Outlook Special Report) dedicato alle mappatura delle possibilità del taglio delle emissioni di gas serra di un terzo entro il 2030 per consentire al Pianeta a di mettersi sulla scia degli obiettivi sostenibili a lungo termine.