Solo con l’eolico oltre 67mila nuovi occupati in Italia, l’importanza dell’energie rinnovabili per occupazione e sostenibilità
Occupazione e sostenibilità, un binomio possibile e quanto mai auspicabile. Soprattutto in questo momento storico, dove le dinamiche economiche e sociali si trovano sconvolte dall’evento pandemico.
Se si producessero in Italia i 19.300 MW di energia elettrica proveniente da impianti eolici previsti dal Piano nazionale integrato per l’energia e il clima, l’occupazione sarebbe incrementata con 67.200 posti di lavoro, distribuiti in buona percentuale nel Meridione, in particolare Puglia, Campania e Sicilia. È questa la stima fatta dall’Anev, l’associazione delle aziende italiane dell’eolico, contenuta nel rapporto Wind Europe, sulle prospettive dell’energia del vento nell’Unione europea.
In Italia l’energia eolica genera 3,5 miliardi di euro
In Italia l’eolico crea ogni anno un flusso finanziario di circa 3,5 miliardi di euro, fra investimenti diretti e indiretti, e conta oggi oltre 27.000 addetti. Inoltre nel 2019 sono stati prodotti 20,06 TWh da eolico, che equivalgono al fabbisogno di circa 20 milioni di persone e ad un risparmio di circa 12 Mt di emissioni evitate di CO2 e di 25 milioni di barili di petrolio.
L’industria eolica europea ha un fatturato annuo di 60 miliardi di euro circa.
L’industria eolica europea ha un fatturato annuo di 60 miliardi di euro circa. Il 65% di questi benefici economici resta in Europa. Ogni nuova turbina installata in Europa genera in media 10 milioni di euro di attività economica. Questo valore è distribuito nelle 248 aziende europee che producono turbine e componenti e in quelle coinvolte nella pianificazione, costruzione, logistica e ricerca e sviluppo. La crescita dell’eolico aiuterà l’Europa a rafforzare la sua leadership mondiale nel settore. Attualmente 5 dei 10 principali produttori di turbine al mondo sono europei, e complessivamente detengono una quota di mercato globale del 42%.