Al via progetti per rendere green i nostri gioielli del Mediterraneo
Migliorare il modello energetico delle isole italiane è una sfida che affascina e impegna sia i player del mercato energetico sia le istituzioni locali alleate con il mondo della ricerca e l’Europa. Diversi i progetti introdotti a favore della decarbonizzazione e l’utilizzo di fonti rinnovabili, per far sì che gli arcipelaghi italiani possano avere un minor impatto ambientale ed una miglior qualità della vita dei residenti evitando lo spopolamento e andare incontro alle esigenze di un turismo sempre più eco-friendly.
Interessanti prospettive, ad esempio, sono arrivate da Terna in occasione dell’audizione alla Camera lo scorso 13 marzo sulla proposta di legge per sviluppo delle isole minori. Il gestore della rete elettrica nazionale, per voce del responsabile relazioni esterne e sostenibilità Luca Torchia, ha illustrato come la società possa offrire un pacchetto “chiavi in mano” con un mix di soluzioni per sviluppare delle “isole energetiche” in grado di auto-sostenersi attraverso gli impianti eolici e solari, i sistemi di accumulo, le applicazioni digitali che permettono di gestire i consumi sul lato della domanda, e la mobilità elettrica. Un’altra possibilità può essere individuata in nuovi collegamenti con linee sottomarine, connettendo così le piccole isole alla rete elettrica nazionale. Terna sta valutando i costi-benefici di questi progetti per le isole di Favignana e del Giglio; mentre un cavo sottomarino è già stato posato tra l’isola di Capri e la terraferma e presto sarà inaugurato un secondo collegamento.
Interessanti anche i progetti per Salina, Pantelleria e ancora Favignana che vedranno il supporto anche di Bruxelles. Le tre realtà siciliane, infatti, figurano tre le 26 europee selezionate per ricevere il supporto nella transizione energetica attraverso lo sportello unico “Clean Energy for Eu Islands Secretariat”: le nostre bellissime isole selezionate potranno ricevere sostegno tecnico e consulenza ed essere monitorate per la redazione di un’Agenda per la transizione energetica, in grado di programmare il raggiungimento degli obiettivi e di accedere a sovvenzioni e progetti comunitari per ridurre la dipendenza dalle fonti inquinanti come il gasolio e puntare sull’energia di sole, vento e mare che sono allo studio da tempo.
Luoghi estremamente tutelati che pongono di fronte a sfide davvero grandi: nell’isola simbolo del Passito, “le pale eoliche sono vietate – ha spiegato Giuliana Mattiazzo, vice rettore al trasferimento tecnologico del Politecnico di Torino, da anni attivo nella sperimentazione di fonti energetiche alternative a Pantelleria – e si sta sperimentando la produzione di energia dal moto ondoso e dall’eolico off-shore su strutture galleggianti, per la salvaguardia del vincolo paesaggistico”.
C’è quindi un grande sforzo verso tecnologie innovative e sperimentali che potranno essere sostenute da gruppi energetici di livello mondiale interessati alla sfida delle isole sempre più smart e green.