Una rete delle Università per promuovere ricerca, didattica e buone pratiche di sviluppo responsabile
Sono già molti anni che gli atenei internazionali si occupano di politiche ambientali; una sfida ambiziosa rilanciata nel 2015 dalle Nazioni Unite attraverso il progetto “Agenda 2030” che con i suoi 17 obiettivi noti come Sdgs (Sustainable development goals) promuove lo sviluppo sostenibile. Grazie alla recente costituzione di una rete di collaborazione internazionale tra le università l’impegno sociale e ambientale è cresciuto sensibilmente e ovviamente anche in Italia l’accelerazione è stata considerevole.
Sono 62 le università iscritte alla Rete per lo sviluppo responsabile, un network per la didattica innovativa che ha come obiettivo quello di rilanciare la missione sociale di chi insegna: dalla condivisione di obiettivi alla green economy, dalla riqualificazione energetica alle attività nei campus.
Pensata già nel 2013 e presentata ufficialmente nel 2015 di fronte alla Crui (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane), La Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile (Rus) coinvolge oggi 62 atenei e rappresenta una piattaforma di condivisione di esperienze e promozione di progetti di ricerca, didattica e attività concrete da mettere in pratica negli atenei. Vengono così individuati otto spunti su cui vale la pena soffermarsi per capire quanto è importante formare una conoscenza in ambito di green economy e sostenibilità in modo da fare leva su un miglioramento della società. Anche in questo caso la sostenibilità rappresenta un’opportunità di rilancio e il focus è la missione sociale dell’università.
- Le università sono in grado di offrire un’educazione di qualità capace di combinare eccellenza e sostenibilità. Infatti, nel mondo già molti atenei hanno reso obbligatorio acquisire crediti riguardo ad attività green da parte degli studenti. Il punto nevralgico è che il sapere relativo al concetto di sostenibilità richiede una forte interdisciplinarità. Necessarie e fondamentali diventano quindi le competenze trasversali che oltre alle modalità tradizionali di formazione fanno della sostenibilità il punto cardine di una didattica innovativa, trasformando di fatto gli studenti in veri e propri ambasciatori della sostenibilità nella società: con esperienze di volontariato e tirocinio su progetti di sostenibilità nei Campus e non solo, tesi sperimentali, partecipazione a competizioni internazionali per promuovere nuove idee.
- Gli atenei sono importanti nodi delle reti globali e mettono in connessione città e nazioni attraverso progetti di didattica e ricerca. Organizzarsi in reti globali consente di raggiungere le grandi istituzioni internazionali e dare voce con un messaggio forte: questo è l’obiettivo dell’“International Sustainable Campus Network” che rappresenta oggi oltre 90 atenei, 30 paesi e oltre un milione di studenti, quindi una rete di persone di entità estremamente rilevante.
- Riguardo agli studenti c’è da notare che le nostre università sono frequentate da una popolazione giovane con un alto livello di istruzione, sempre più internazionale. Questo tipo di comunità rappresenta la condizione ottimale per sperimentare l’innovazione, adottare stile di vita più sostenibili e sfruttare il potenziale dei servizi abilitati dalle nuove tecnologie dell’informazione e comunicazione.
- L’innovazione prodotta dalla ricerca all’interno delle università può essere direttamente sperimentata proponendo dei nuovi modelli per un futuro urbano sostenibile. Infatti queste sono per lo più situate all’interno della città e rappresentano il prototipo perfetto per simulare gli esiti delle innovazioni nelle città del futuro.
- Gli atenei sono grandi attori urbani e hanno un impatto diretto sulla società. L’insediamento di un nuovo Campus attira enormi investimenti e risorse e proprio per questo motivo le città dovrebbero fare un uso sapiente di queste occasioni, rispondendo alla rigenerazione economica e promuovendo nuovi modelli urbani sostenibili.
- Le università devono essere spronate a sperimentare le nuove tecnologie: hanno infatti un’economia solida e possono godere di un agevolato accesso al credito per finanziare progetti ambiziosi e innovativi, possibilità preclusa invece a molti attori privati più piccoli. Le agevolazioni finanziarie per la riqualificazione energetica profonda (deep renovation) esistono già e sono ampiamente promosse.
- La sostenibilità può rappresentare una strategia di governance efficace per creare consenso e indirizzare le scelte che riguardano l’intera comunità universitaria. Condividere obiettivi e strategie comuni ed indirizzare alla sostenibilità è un modo efficace per rafforzare la collaborazione interna e innovare i processi decisionali includendo davvero tutti: studenti, accademici, personale tecnico e amministrativo.
- Infine, lo sviluppo sostenibile è un tema chiave per rinnovare il dialogo e la collaborazione tra università e industria. Il crescente interesse dell’Industria per la Green Economy si basa sulla ricerca di nuove conoscenze e soluzioni agili. L’interesse per una nuova partnership tra aziende e università in tema di sostenibilità è bidirezionale: da una parte le aziende richiedono ai futuri dirigenti aziendali nuove competenze, dall’altra è un dovere civico dell’istruzione superiore proporre nuovi modelli di leadership per il futuro.