Sensori ‘sentinelle’ per la raccolta anche dei dati ambientali, così l’infrastruttura diventa smart
Sicurezza, affidabilità, efficienza, sostenibilità e tutela dell’ambiente: elementi in grado di coesistere e sostenersi l’un l’altro grazie all’ammodernamento di una delle più importanti infrastrutture del Paese, ovvero la rete elettrica. Un complesso sistema di cavi e tralicci che innerva l’Italia in ogni suo angolo più remoto (anche sottoterra e sotto le acque marine) e proprio per questo in grado di controllare un sempre più crescente numero di parametri, non solo di natura elettrica, grazie all’apporto della più moderna tecnologia digitale.
La trasformazione della rete da elemento passivo a infrastruttura smart o, meglio ancora, ‘sensibile’ è al centro di una recentissima sperimentazione messa in campo da Terna (la società che in Italia gestisce la rete di trasmissione dell’energia elettrica) in Veneto attraverso un sistema integrato che, tramite l’utilizzo di sensoristica avanzata posta sulle proprie reti, consente la raccolta e l’analisi real-time di una grande mole di informazioni utili alla maggiore sicurezza e flessibilità del sistema elettrico regionale. Grazie a centinaia di dispositivi collocati lungo la rete (al momento su 26 linee elettriche nelle province di Belluno, Verona e Vicenza), è possibile una più accurata osservazione del funzionamento in tempo reale, così da massimizzare l’efficienza nella gestione e garantire maggiore tempestività di intervento in caso di necessità.
Ma l’utilizzo dei Big data offre anche un’altra opportunità: la tutela del territorio. La rete è capillare sul territorio e, analizzando con i sensori i più disparati dati ambientali, funge da vera e propria sentinella ambientale. Non solo calamità meteorologiche, ma anche qualità dell’aria, frane e rischio idrogeologico. Tutto passa attraverso lo snodo dell’ Iot, la lettura dei dati in tempo reale da cui scaturiscono previsioni puntuali e affidabili in aree geografiche anche ristrette, restituendone informazioni sul microclima come mai accaduto sinora.
L’Iot box ubicato sui tralicci è dotato di una vasta gamma di sensori: alcuni rilevano variazioni meteo come la temperatura, velocità del vento, umidità, irraggiamento; altri il peso delle linee di trasmissione, le vibrazioni dei tralicci, l’inclinazione. Si pensi anche all’utilità in caso di incendi, non solo estivi. Dati che consentono una migliore analisi e gestione a tutto vantaggio della continuità e qualità della fornitura oltre che un monitoraggio delle aree maggiormente esposte al cambiamento climatico, dunque a fenomeni che potrebbero essere di difficile previsione. Mettere a disposizione i dati assunti dalla rete elettrica, con quelli di Protezione Civile, istituti di ricerca ed enti locali di tutela e controllo, faciliterà la gestione del territorio in un’ottica di predittività e gestione dei fenomeni.