L’industria, nell’Ue, pesa per il 25% della domanda energetica. Industrial Efficiency 2020: decarbonizzare è la sfida del futuro.
L’efficenza energetica sempre più al centro del dibattito globale. Sono molti gli eventi che, nel corso del 2020, si concentrano su questa tematica coinvolgendo cittadini, imprese, studiosi, istituzioni e stakeholder. Tra i momenti più interessanti a livello europeo, figura la tre giorni svedese che, il prossimo giugno, vedrà al centro della discussione l’efficienza energetica nel comparto industriale. Si chiama, infatti, “Industrial Efficiency 2020 – accelerating decarbonisation” la convention prevista a Göteborg dal 16 al 18 giugno 2020 ed organizzata da ECEEE, acronimo di European Council for an Energy Efficient Economy, la più importante organizzazione non governativa europea dedicata all’efficienza energetica. Attraverso workshop mirati, incontri e dibattiti, studi e analisi, ECEEE mette in campo nuove conoscenze e soluzioni per l’efficienza energetica, fulcro dell’economia sostenibile divenuta uno degli obiettivi mondiali ritenuti di primaria importanza. Scambio di idee e di conoscenza su basi rigorosamente scientifiche, dunque, rappresentano la formula con cui l’ECEEE promuove l’efficenza energetica dal lontano 1993.
L’evento dell’ECEEE Industrial Efficiency 2020 dedicato all’efficienza nell’industria raccoglie solitamente centinaia di adesioni, provenienti da 30 paesi, con il 30% di presenze dal mondo accademico, il 25 % tra le istituzioni, il 5% dal mondo delle organizzaizoni non governative, il restante dall’ambito privato. Saranno previsti, per l’edizione 2020 incentrata sulla decarbonizzazione dell’industria sei panel specifici: Politiche e programmi per guidare la trasformazione; Produzione sostenibile verso un’economia circolare; Energy management; Tecnologia, prodotti e sistemi; Modelli di business, finanza e investimenti; Decarbonizzazione dell’industria.
“A livello globale – ricorda lo European Council for an Energy Efficient Economy – l’industria rappresenta circa un terzo della domanda finale di energia. Nell’UE, l’industria pesa circa il 25% della domanda finale principalmente a causa dei comparti, prodotti e processi ad alta intensità energetica (ad esempio produzione di acciaio, cemento, etilene). Tuttavia, l’attenzione su questi settori non deve escludere quelli non ad alta intensità energetica (manifatturiero, trasformazione alimentare ecc.). Tutti i settori industriali sono importanti nella transizione energetica verso un’economia a basse emissioni di carbonio. La decarbonizzazione dell’industria – scrivono ancora gli organizzatori – rappresenta una sfida formidabile. In alcuni settori, come il ferro e l’acciaio, i nuovi processi senza emissioni di carbonio possono comportare l’utilizzo di più elettricità. Puntare sulle energie rinnovabili non è abbastanza: aumentando l’efficienza in tutti i settori e gli usi finali, possiamo liberare risorse per rendere questa transizione accessibile e gestibile”.