IoT economy, entro il 2022 i ricavi delle imprese dell’Identity of Things saliranno a 21 miliardi di dollari. Servizi e dispositivi vanno autenticati ad ogni accesso e l’Identity of Things (IDoT) si afferma come soluzione efficace e sostenibile per l’economia 4.0.
IoT che cos’è l’Internet of Things e l’Identity of Things
La stretta correlazione tre l’Internet of Things e l’Identity of Things. In telecomunicazioni Internet delle cose (o Internet degli oggetti abbreviato IoT, acronimo inglese di Internet of things) è un neologismo riferito all’estensione di Internet al mondo degli oggetti e dei luoghi concreti. Introdotto da Kevin Ashton, cofondatore e direttore esecutivo di Auto-ID Center (consorzio di ricerca con sede al MIT), durante una presentazione presso Procter & Gamble nel 1999. Il concetto fu in seguito sviluppato dall’agenzia di ricerca Gartner. In tutta la rete ci sono circa 18 miliardi di oggetti interconnessi e secondo Gartner nel 2020 il loro numero potrebbe arrivare a 30 miliardi. È da qui che si parte per comprendere la trasformazione digitale, dall’Internet of Things (IoT), dall’iperconnettività, dal grande fiume di dati sempre in piena che scorre costantemente ogni momento. Non sono solamente gli esseri umani ad effettuare accessi ed operazioni e l’autenticazione riguarda più entità, perché ci sono anche le macchine, le applicazioni, i software, i device e i servizi che vanno gestiti e controllati. L’Identity of Things (IDoT) fa esattamente questo: definire utenti e macchine come entità generiche, a cui verranno assegnate delle identità digitali: sarà così agevole stabilire il tipo di relazione che si realizzerà tra diverse entità. La piattaforma IDoT è centralizzata e offre un sistema unico di gestione delle identità/entità attive nell’ecosistema IoT. L’universo delle imprese partecipa a questa sfida, implementando soluzioni e servizi per l’IDoT applicabili in diversi settori economici e industriali. Un nuovo Report ABI Research calcola i ricavi delle imprese dell’IDoT, attive in molti settori industriali più avanzati, dall’IoT applicata all’agricoltura al settore dell’intelligenza artificiale e del machine learning, dalla cybersecurity alla manifattura 4.0, dall’automotive e all’efficienza energetica, fino alla PA e il settore sanitario, attorno ai 21,5 miliardi di dollari entro il 2022.
Impatti economici dell’IoT
Ci sono molti modi in cui i dispositivi dell’IoT possono influenzare l’economia. I dispositivi mobili connessi hanno già causato alcuni problemi consentendo alle piccole imprese e ai privati di effettuare facilmente pagamenti senza costosi registri o apparecchiature di elaborazione delle carte di credito; piuttosto, tutto ciò di cui hanno bisogno è un’app su un tipico tablet o smartphone, un semplice lettore di schede e una connessione Internet. I servizi di aziende come Square e Paypal elaborano questi pagamenti, prendendo un piccolo taglio di ogni transazione. L’IoT è anche pronto a sconvolgere altri settori, come l’assicurazione, in cui la possibilità di avere sensori su qualsiasi cosa può significare la rilevazione precoce di tutti i tipi di rischi e pericoli. Potrebbe consentire loro di premiare i clienti per l’adozione di questi dispositivi, o penalizzare per quello che considerano un comportamento rischioso (come l’eccesso di velocità).
L’IoT automatizzerà ulteriormente i processi e aumenterà l’efficienza, il che influirà sui risultati economici delle aziende. Grazie a una tecnologia integrata in grado di comunicare immediatamente le condizioni, si possono verificare notevoli riduzioni degli sprechi di merci deperibili, materiali persi per problemi di produzione, perdite di tempo a guasti imprevisti della macchina o del sistema e consumo di energia, con conseguente risparmio sui costi. Anche l’aumento dell’accesso ai dati che può essere raccolto in tempo reale può portare a decisioni aziendali migliori e più tempestive. Le aziende sono conosciute per monetizzare i dati e ora ne avranno ancora di più.
La tecnologia avanzata ci porta avanti
Internet of Things: Questo movimento è stato innescato dal basso costo dei sensori e dall’affidabilità della tecnologia wireless a lungo raggio. Queste innovazioni rendono possibile l’implementazione di sensori in tutte le scale di apparecchiature, mentre le reti a lungo raggio forniscono connettività su enormi distanze. Un esempio di questo è LoRa. LoRa è una rete a bassa potenza che fornisce connettività wireless per cose e dispositivi. Questi dispositivi possono fornire connettività su 15 km. Questi progressi permetteranno alle produzioni industriali su larga scala di connettersi al cloud, senza soluzione di continuità.