Energia e digitale sono le chiavi di volta delle professioni ai tempi della transizione energetica
Il quadro generale, nel nostro Paese, mostra numeri di sicuro interesse: i green jobs hanno superato nel 2018 i 3 milioni di addetti, il 13,4% dell’occupazione, mentre nel 2019 il numero di contratti di lavoro a nuovi green jobs è stato di 521.747. Un mare di possibilità all’interno del quale i futuri professionisti, adeguatamente formati, avranno chance lavorative estremamente interessanti.
L’attuale mercato del lavoro è sempre più alla ricerca di nuovi profili professionali ‘green’, manager e professionisti in grado di agevolare la transizione energetica e la sostenibilità.
Sono molti i soggetti ad offrire una bussola dettagliata del mercato: di recente, ad esempio, ManpowerGroup e Luiss Business School hanno cercato di tracciare un quadro delle nuove sfide professionali tramite la ricerca “Traittorie evolutive e competenze per le imprese energy”. L’analisi è stata condotta con il contributo di Ceo e responsabili risorse umane di 11 società italiane, tra cui Terna, da cui emerge che le competenze digitali sono diventate fondamentali per le aziende che operano nel settore dell’Energia, insieme alla necessità di sviluppare la cosiddetta “transdisciplinarità”, che si integra con il concetto di flessibilità, divenuto chiave per le organizzazioni, le quali lavorano alla costruzione di team agili e di contesti dinamici in cui le singole funzioni non siano isolate. E’ la testimonianza, dunque, di come transizione energetica e digitalizzazione stiano cambiando il modo di distribuire, produrre e consumare (in maniera sempre più efficiente) l’energia. Le imprese dovranno adeguarsi a questo trend, ormai inarrestabile.
Dalla Ricerca emerge con precisione che i mestieri e le professioni emergenti segnalate nel corso delle interviste condotte sono state: Data Scientist e Data Analyst, seguiti a distanza da Data Architect, Data manager, Esperti di open innovation, Innovation manager, IOT manager, Digital Marketing, UX designer, Scrum master, Esperti di marketing di prodotto, Ingegneri con preparazione digitale, Ingegneri della manutenzione predittiva delle reti e degli impianti, Esperti in ambito ICT e TLC, Esperti di connettività (considerato il tema della trasmissione dei dati e delle infrastrutture) che spesso includono cavi di fibra ottica, Operai specializzati nell’idrico e nell’elettrico, Esperti per la gestione di cantieri internazionali, Economisti con background in ambito energia, Middle manager, Ingegneri idraulici, Chimici, Geologi.
Ormai non esiste un settore produttivo che subisca l’impatto della sostenibilità. Si racconta di questo in un’altra recente pubblicazione sui 100 green jobs per trovare lavoro. Una guida alle professioni che spiega come formarsi al meglio per puntare ai green jobs. Dopo una serie di interviste ad alcuni protagonisti del mondo del lavoro e dell’imprenditoria, il volume esplora le implicazioni e le potenzialità della transizione verso la circolarità in 18 settori, dal promoter ecoturistico al parrucchiere green, dall’installatore di impianti di condizionamento a basso impatto ambientale al manager del ciclo integrato dei rifiuti sino all’energy manager. Nella guida si trova poi un quadro aggiornato delle competenze verdi, oggi sempre più richieste, ed elenca tutti gli strumenti che danno un supporto concreto a chi cerca lavoro, a chi vuole cambiarlo o a chi lo ha perso e vuole reinventarsi nel green.
Definito il quadro generale e scelto il giusto percorso formativo, non resta che mettersi a caccia della giusta opportunità.