Eurostat certifica il nostro Paese tra i più virtuosi del continente: dal 1999 la riduzione è del 16%
Eurostat, l’istituto di statistica europeo, ha diffuso i dati relativi alle emissioni di CO2 nel settore energetico registrate nel corso del 2018. Sul fronte della sostenibilità e delle transizione energetica nel Vecchio continente, emerge come l’Italia – con una riduzione delle emissioni di CO2 del 3,5% al pari della Francia – abbia fatto meglio della media. In Germania il taglio è stato del 5,4%, in Spagna del 3,2%. Lettonia (+8,5%), Malta (+6,7%) ed Estonia (+4,5%) hanno invece segnato gli aumenti più significativi. Per il continente, dunque, arrivano buone notizie: le emissioni complessive in Europa sono diminuite del 2,5%.
Riduzione emissioni: i tre Paesi che hanno ridotto maggiormente le emissioni sono stati, invece, Portogallo (-9%), Bulgaria (-8,1%) e Irlanda (-6,8%).
Ma quanto pesano i singoli stati in termini di produzione di anidride carbonica? sempre Eurostat a dircelo: la Germania conta per il 22,5% delle emissioni di CO2 dell’intera Ue, Italia e Francia per il 10%, il Regno Unito per l’11,4%, la Polonia, che ha molte centrali a carbone, per il 10,3%. Il settore energetico genera circa l’80% delle emissioni di gas serra dell’Ue. Eurostat sottolinea come questi dati siano influenzati da diversi fattori: le condizioni climatiche, crescita economica, dimensione della popolazione, andamento dei trasporti e delle attività industriali. Inoltre i Paesi che producono elettricità da fonti fossili e poi la esportano possono segnare un aumento delle emissioni anche se l’elettricità prodotta generando quella anidride carbonica è stata poi consumata altrove.
La riduzione emissioni sta andando avanti da tempo: sempre Eurostat ha mostrato come dal 1999 al 2016 le emissioni di gas serra dell’Unione europea sono diminuite del 22%, con il taglio di 1,28 milioni di anidride carbonica equivalente. L’Italia ha dato il suo contributo tagliando le emissioni del 16,2%. L’Europa mostra di avere a cuore la sostenibilità, anche se a livello globale l’aumento di anidride carbonica vede una tendenza al rialzo in economie come Cina, India e Stati Uniti.