Efficienza energetica industriale: l’analisi del Polimi
Quali sono le metodologie maggiormente utilizzate nell’ambito dell’efficienza energetica industriale? Il recente report del Politecnico di Milano “Digital energy efficiency report”, cui ha collaborato anche Avvenia, offre una risposta estremamente puntuale al quesito.
Partiamo, prima, da un dato generale: nel 2019 il mercato dell’efficienza industriale cresce dell’1,9% rispetto all’anno precedente, equivalente a circa 2,6 miliardi di euro nel 2019. Oltre il 90% degli investimenti riguarda tecnologie hardware, mentre solo il 7,5% riguarda software per il controllo e monitoraggio delle prestazioni dei cicli produttivi.
Investimenti per software per il controllo e monitoraggio: +34%
Tuttavia, è in questa fascia minoritaria che si concentra la maggiore crescita: +34% sul 2018, pari a 200 milioni di euro, a testimonianza di come siano sempre più importanti la gestione di dati e la diagnosi energetica, divenuta obbligo di legge.
Efficienza energetica industriale: rispetto al 2018, si registra una crescita significativa degli interventi sul processo produttivo (+18%), trend ormai consolidato nell’ultimo triennio che li fa salire al primo posto, e dei sistemi di aria compressa, che registrano un volume di affari di 170 milioni di euro (16%); seguono i sistemi HVAC e refrigerazione (+6%), stabili gli investimenti in relamping (illuminazione) e inverter e addirittura in calo (-5%) quelli in motori elettrici, cogenerazione (-13% sul 2018, a sua volta in diminuzione del 24%, a testimonianza di un segmento in sofferenza dall’entrata in vigore del Decreto Energivori) e sistemi di combustione (-19%). In sintesi, le tecnologie con un maggior grado di maturità vengono installate per sostituzione e mostrano una contrazione degli investimenti, mentre quelle con un minor grado di maturità, in particolare gli interventi di processo, che servono a ridurre in maniera significativa i consumi si rivelano in crescita o stabili.