Si accelera il cammino degli energivori verso la transizione green. Abbattimento delle emissioni di CO2 : acciaio a zero emissioni entro il 2030
Mancano due giorni – la data prevista è il 10 marzo – alla presentazione delle nuova politica industriale europea per l’abbattimento delle emissioni di CO2: l’obiettivo è quello di aprire una nuova via sostenibile alla produzione di beni e servizi, con massima attenzione per l’ambiente e la conseguente abbattimento delle emissioni di gas serra, senza per questo ridurre la competitività dell’Europa e delle sue imprese. Anzi, rafforzandole in termini di occupati e fatturato. La transizione energetica, infatti, è considerata come una grande opportunità per promuovere un’attività industriale basata sull’economia circolare, in grado di creare posti di lavoro. Oggi il comparto produttivo rappresenta il 20% delle emissioni nell’area del Vecchio Continente (dati Commissione europea) a fronte di un aumento dello sfruttamento delle risorse naturale che, negli ultimi 50 anni, è aumentato di tre volte. La transizione verde, parte integrante del green deal europeo, si pone come obiettivo primario quello di aiutare le industrie a modernizzarsi e a cogliere le opportunità a livello nazionale e mondiale. Un obiettivo fondamentale sarà di stimolare lo sviluppo di nuovi mercati per i prodotti circolari e climaticamente neutri.
La decarbonizzazione e la modernizzazione delle industrie ad alta intensità energetica, come l’acciaio e il cemento, saranno dunque fondamentali nella fase di transizione: per questo la Commissione presenterà una proposta per sostenere la produzione di acciaio a zero emissioni di carbonio entro il 2030. Un nuovo piano d’azione per l’economia circolare contribuirà a modernizzare l’economia dell’UE attraverso una politica di “prodotti sostenibili”, che metterà in primo piano la riduzione e il riutilizzo dei materiali prima del loro riciclaggio. Saranno fissati requisiti minimi per evitare l’immissione sul mercato dell’UE di prodotti nocivi per l’ambiente e sarà inoltre affrontato il problema delle false etichette verdi.
Gli sforzi si concentreranno in primo luogo su settori ad alta intensità di risorse quali: prodotti tessili, edilizia, prodotti elettronici, plastica. Altro punto di forza sarà la rivoluzione del settore digitale che dovrà porre al centro la sostenibilità e la crescita verde. La digitalizzazione offre infatti nuove opportunità per: monitorare l’inquinamento atmosferico e idrico; controllare e ottimizzare il modo in cui l’energia e le risorse naturali sono consumate. La Commissione europea analizzerà i vantaggi per i consumatori dei sistemi di ritiro. Tali sistemi spingeranno le persone a riportare indietro i loro dispositivi, come telefoni cellulari, tablet o caricabatteria, per il riciclo.
La nuova politica industriale non sarà disgiunta, sempre nel contesto del Green Deal, da una decisa azione volta alla decarbonizzazione del sistema energetico fondata su tre pilasti:
- Dare priorità all’efficienza energetica e sviluppare un settore dell’energia basato in larga misura sulle fonti rinnovabili.
- Assicurare un approvvigionamento energetico dell’UE a prezzi accessibili.
- Garantire un mercato dell’energia pienamente integrato, interconnesso e digitalizzato.
Un mix di azioni volto all’obiettivo, fissato al 2050, dell’azzeramento delle emissioni nocive nell’ambiente nell’ambito degli stati europei.
Foto di Copertina: Acciai Speciali Terni, intervento realizzato da Avvenia.