Il nuovo modello di business delle ESCo e le prospettive del comparto industriale, secondo per investimenti nel settore. Il report del PoliMi al convegno “Digital Energy Efficiency Report”
Trovarsi oggi a parlare di efficienza e industria è quanto mai importante per gettare le basi della ripartenza sia del settore energetico, sia delle imprese nel loro complesso. La corsa al risparmio non deve però essere l’unica molla. Incentivi slegati da ogni aspetto pratico, come ad esempio il decreto energivori, hanno avuto impatti negativi sugli investimenti in efficienza e sulla competitività a medio e lungo periodo.
Le istituzioni stanno comprendendo che la sostenibilità e la transizione energetica sono la cornice generale entro cui muoversi, e che l’energia ne rappresenta un asse portante. Oggi che anche a livello europeo si pensa ad un recovery plan sempre più green, occorre dotarsi di strumenti incentivanti di tipo strutturale. Il comparto industriale è il secondo per investimenti in efficienza con oltre 2,6 miliardi di euro in era pre-covid (anno 2019). Per tornare a questi livelli la strada è lunga, ma non impossibile da perseguire.
I dati del settore presentati durante il convegno al Politecnico di Milano
I dati offerti oggi dal “Digital energy efficiency report” presentato dal Politecnico di Milano nel corso di una tavola rotonda che ha visto anche la partecipazione di Avvenia ci dicono in qualche modo dove stiamo andando: cresce l’investimento in termini di tecnologie software (+34%), testimoniando come il monitoraggio ed il controllo dati sia un aspetto cui le imprese danno sempre maggiore importanza.
Va rimarcato che i soggetti obbligati alla diagnosi (nel 74% dei casi) sono loro ad investire in efficienza attraverso soluzioni hardware, con benefici energetici medi intorno al 10%. Questo dato ci deve far riflettere sull’appropriatezza delle soluzioni e ancor più sulla scelta dei migliori advisor sul mercato, magari puntando a veri e propri general contractor come Avvenia.
Lo stesso vale per l’investimento in soluzioni software (con una preminenza della sensoristica), che ha visto benefici medi del 5% da parte di chi le ha utilizzate.
Come il Covid ha interessato gli investimenti in efficienza energetica
In questo scenario si innesta l’avvento del Covid, che vede le imprese in una fase di attesa con la propensione agli investimenti in efficienza che si farà consistente solo dal 2021. Questa situazione deve portare tutti gli attori del sistema ad una riflessione sul cambio di passo da introdurre, innanzitutto sotto il profilo burocratico, che spesso scoraggia le imprese.
Anche le ESCo dovranno ripensare al proprio modello di business, cercando di approcciare le imprese in maniera sinergica, offrendo servizi a 360 gradi e non limitandosi alla gestione dei singoli servizi. Le imprese come Avvenia hanno il compito di veicolare il messaggio che fa dell’efficienza il vero motore della ripresa dell’economia. È vero per l’ambito civile, lo è ancor di più in quello industriale, che non può permettersi di arretrare in termini di occupazione e di ricchezza prodotta.