Rivolto a Esco, imprese e pubblica amministrazione, creerà nuovi posti di lavoro e opportunità per l’indotto
È stato presentato in settimana, al Ministero dello Sviluppo Economico, il Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica (pagina ufficiale), finalizzato a mobilitare maggiori risorse private per la realizzazione di interventi in questo settore. La dotazione stimata del Fondo, al 31 dicembre 2020, è di 310 milioni di euro, di cui 185 milioni di euro già impegnati, e potrà essere incrementata con versamenti volontari da parte di altre amministrazioni centrali e regionali, enti ed organismi pubblici ed organizzazione no-profit. L’avvio del documento, che ha rappresentato un’occasione di un primo confronto con gli stakeholder interessati, è previsto dal Decreto legislativo n. 102 del 4 luglio 2014 per l’attuazione della direttiva UE sull’efficienza energetica, e ha lo scopo di facilitare e rendere concretamente fattibili gli interventi di efficienza energetica realizzati da imprese, ESCO e Pubblica Amministrazione su edifici, impianti e processi produttivi e integra gli strumenti di incentivazione dedicati al raggiungimento degli obiettivi nazionali di efficienza energetica.
“Uno strumento atteso da più di 4 anni”, ha sottolineato il Sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega all’energia, Davide Crippa “fondamentale per rimuovere le barriere finanziarie che limitano la realizzazione di interventi di efficienza energetica da parte delle imprese e della Pubblica Amministrazione”. “Oltre ad un’azione di garanzia nei confronti degli investitori, grazie al Fondo si prevede una mobilitazione di investimenti nel settore dell’efficienza energetica di oltre 1,7 miliardi di euro ed un effetto leva previsto pari a 5,5 miliardi di euro. Si creeranno nuovi posti di lavoro nel settore e opportunità per l’indotto” ha continuato Crippa.
Il Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica, che cos’è e come funziona
Il Fondo, di natura rotativa, si articola in una sezione per la concessione di garanzie su operazioni di finanziamento pari al 30% delle risorse disponibili (di cui il 30% riservato agli interventi riguardanti reti o impianti di Teleriscaldamento e Raffrescamento) e in una sezione per l’erogazione di finanziamenti a tasso agevolato pari al 70% delle risorse disponibili (di cui il 20% riservato agli interventi a favore delle Pubbliche Amministrazioni).