Cambia la classificazione degli elettrodomestici: più efficienza energetica, sostenibilità, innovazione e competitività industriale
Con la recente adozione delle nuove regole e della nuova veste grafica dell’etichetta energetica da parte della Commissione Europea, si apre una nuova fase per le imprese che producono apparecchiature elettriche di largo consumo, per i cittadini e per l’ambiente. Verrà abbandonato il sistema di classificazione cui siamo abituati (ad esempio A, A+++) per uno di più immediata lettura attraverso etichette a strisce di colore da verde a rosso, per far comprendere l’uso di energia degli elettrodomestici domestici e commerciali.
“La nuova ‘Energy label’ debutterà nei negozi a partire dal marzo 2021 – spiega Avvenia, società del Gruppo Terna che si occupa di efficientamento energetico per grandi player industriali – e servirà ad indirizzare i consumatori verso i migliori prodotti, riducendo i costi e aumentando la spinta all’innovazione da parte dei produttori. Si è calcolato che grazie alle nuove etichette, che avranno anche i dati su emissioni sonore e consumo idrico, ci sarà un risparmio energetico annuo di circa 175 Mtep (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio) entro il 2020, approssimativamente equivalente al consumo annuo di energia primaria dell’Italia. Le misure di efficienza energetica creeranno 55 miliardi di euro di entrate extra per le aziende europee“.
La spinta all’innovazione indurrà i produttori ad applicare in misura sempre maggiore i criteri di progettazione sostenibile, strumento adottato dall’Ue per migliorare le prestazioni ambientali dei prodotti fissando standard minimi (requisiti obbligatori) per la loro efficienza energetica.
“I produttori – conclude Avvenia – saranno sempre più desiderosi di vedere i loro prodotti nella categoria più alta disponibile rispetto ai concorrenti. Sole per fare un esempio, circa i due terzi dei frigoriferi e delle lavatrici venduti nel 2006 erano etichettati come classe A, mentre ben oltre il 90% di quelli venduti nel 2017 erano superiori alla classe A. E crediamo che tali performance non potranno che migliorare in futuro. Grazie all’ecodesign i prodotti meno performanti saranno sempre più residuali nel mercato, contribuendo in modo significativo all’obiettivo UE 2020 di efficienza energetica. La progettazione sostenibile spingerà sempre più la competitività industriale e l’innovazione promuovendo migliori prestazioni ambientali dei prodotti in tutto il mercato nazionale ed europeo”.