Grande interesse per la presenza di Avvenia al BizTravel Forum di Milano, dove il General Manager Francesco Campaniello ha parlato di Efficienza energetica e turismo, un binomio che si sta rafforzando per andare incontro sia alle esigenze dei viaggiatori sempre più sensibili alle tematiche ambientale – sia alle imprese del settore che vedono nella sostenibilità una grande possibilità di rilancio economico e reputazionale.
Alla tavola rotonda moderata da M.Cristina Ceresa, direttore responsabile di Green Planner, hanno partecipato inoltre Ada Rosa Balzan – Docente in turismo sostenibile Università Cattolica e Pierangelo Soldavini – giornalista Sole24Ore e co autore di BikeEconomy.
Di quanta energia ha bisogno il comparto alberghiero italiano e quanto il settore è efficiente/virtuoso ?
Il settore alberghiero si configura decisamente come energivoro. Mediamente una bolletta per l’energia elettrica può superare i 60mila euro l’anno (dati Confcommercio). Ma un grande catena può arrivare a superare i due milioni di euro. La spesa media per il gas naturale stimata per una struttura “tipo” si aggira, invece, sugli 11.600 euro l’anno. In media un esercizio alberghiero ha consumi energetici al metro quadro dieci volte superiori rispetto a quelli di un edificio residenziale, e questo si spiega anche per la maggiore quantità di servizi erogati ( ad esempio ristoranti, piscina, spa, area fitness…)
I consumi energetici del settore alberghiero variano molto a seconda della dimensione degli hotel, del numero di stanze, della categoria, con picchi relativi alle strutture dotate di piscina e Spa. Bisogna inoltre considerare la posizione geografica: un hotel situato al Nord avrà consumi molto differenti rispetto a uno ubicato a Sud. Il comparto oggi non è dei più virtuosi e necessita di un cambio di rotta non solo per la sostenibiltà ambientale e d’impresa, ma anche per andare incontro alle esigenze dei turisti sempre più green. Una delle tendenze in crescita da parte dei viaggiatori in ambito turistico è la ricerca di strutture ricettive sempre più attente alla sostenibilità. In base ai dati contenuti nell’ultimo “Sustainable travel report 2019” realizzato da Booking.com, più del 70% degli intervistati vorrebbe provare alberghi e location ‘green’, anche se molti non conoscono il marchio Ecolabel, quello che, per eccellenza, certifica le imprese turistiche sensibili al tema ambientale. In Italia le strutture Ecolabel non arrivano a cinquanta unità. Molti imprenditori vengono scoraggiati dalla burocrazia, ma la soddisfazione finale per i benefici in termini reputazionali e di risultati concreti – ad esempio sull’efficientamento – è alta.
Quali sono le maggiori fonti di inefficienza?
Da diversi studi di settore emerge che l’energia elettrica rappresenta il vettore principale di energia consumata, seguita dalle fonti per la produzione di calore per la produzione di acqua calda sanitaria (che incide per circa il 55% sull’energia termica utilizzata rispetto a circa il 20-25% nel settore residenziale) e dal calore per il riscaldamento. Il metano risulta essere il combustibile maggiormente utilizzato per il riscaldamento, seguito dalle pompe di calore elettriche. Scarsamente diffusi sono sistemi di cogenerazione o il collegamento a reti di teleriscaldamento. Le insidie si nascondono ovunque: pensate che per ogni stanza, le luci di stand by consumano energia elettrica per un valore pari fino a 15 euro. E che un ascensore, paradossalmente, consuma più da fermo che in movimento. Altro elemento è la necessità di variare l’assetto energetico in base all’effettivo utilizzo della struttura e della singola camera, in base alle oscillazioni meteorologiche o alla semplice esposizione. La dipendenza dalle fonti fossili è sicuramente un altro elemento che riduce sostenibilità ed efficienza.
Quali le soluzioni adottabili?
Introdurre un energy manager sarebbe di grande aiuto, una possibilità che le grandi catene potrebbero valutare. Occorre intervenire sugli edifici, sull’impiantistica e su nuovi macchinari o apparecchiature. Occorrono, dunque, interventi strutturali che possono essere ripagati nell’arco di pochi anni. Questo, molti imprenditori, non lo sanno. OCCORRE, dunque, una concreta STRATEGIA ENERGETICA per andare incontro alle nuove esigenze della clientela, e se soprattutto non si ha la possibilità di demolire e ricostruire il proprio albergo. La vetustà del patrimonio costruito in Italia meriterebbe un discorso a parte: basti pensare che solo il 4% degli immobili nel nostro Paese è stato realizzato a partire dagli anni ’90. Le nuove tecnologie sono certamente di grande aiuto. L’Internet of Things permette di avere una pluralità di oggetti in grado di dialogare tra di loro, scambiandosi informazioni grazie alle quali, in modo quasi simbiotico si può ottimizzare il funzionamento del singolo componente e dell’intero sistema. In parallelo c’è stata un’evoluzione dell’approccio alla progettazione degli edifici, che sicuramente offre tanti vantaggi rispetto all’adeguamento di immobili già esistenti.
Tutto ciò non è ovviamente possibile se non si rinnova la cultura manageriale nell’industria dell’accoglienza. L’elenco degli interventi per incidere sulla diminuzione dei consumi elettrici può essere lunghissimo. Per citarne alcuni: utilizzare lampadine a led ovunque; sensori di presenza per accendere e spegnere le luci; sensori crepuscolari, rubinetti dotati di sensore per interrompere il flusso di acqua; condizionatori installati di classe energetica elevata; scarico del bagno con 2 pulsanti; pompe con sistema inverter per l’impianto di condizionamento; miglioramento degli ascensori, che consumano solo il 30% in fase di movimento, il restante 70% in fase di stand by. Per riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria, invece: se la caldaia ha un’età superiore ai 15 anni, è bene valutare la sua sostituzione. In particolare, l’adozione di una caldaia a condensazione consente di ridurre i consumi anche del 30%. Si può valutare l’adozione di un generatore a biomassa, combustibile rinnovabile che consente di risparmiare rispetto alle fonti fossili. Installazione di un cogeneratore per la produzione combinata di energia termica ed elettrici. Installazione di impianti solari termici, isolamento dell’involucro edilizio. Per ridurre i consumi di acqua occorrono: impianti idrici smart per le singole stanze; regolatori di portata ; installazione di un serbatoio per la raccolta dell’acqua per ridurre i consumi legati all’irrigazione; copertura della piscina nelle ore notturne.
Conoscere i Lohas per servirli al meglio di M.Cristina Ceresa
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