Firmato un accordo Islanda e Cina da 250 milioni di dollari per fornire tecnologia e know how per sviluppare energia pulita. Si tratta del più grande accordo cinese sull’energia geotermica.
Efficienza energetica e rinnovabili: asse Islanda-Cina per sfruttare la geotermia
Accordo Islanda e Cina: L’Islanda ha firmato il maggior accordo della sua storia per fornire alla seconda economia mondiale il suo know-how e la tecnologia necessaria per produrre energia dal calore della Terra, che per sua natura è sostenibile e pulito. Con oltre 100 vulcani attivi, l’Islanda è leader mondiale nella tecnologia per lo sfruttamento della risorsa geotermica naturale: il calore prodotto dal sottosuolo non solo non inquina, ma è anche relativamente economico a tal punto che sull’isola possono permettersi di utilizzarlo per riscaldare anche i marciapiedi delle città. Un percorso virtuoso improntato sulle rinnovabili e l’efficienza energetica, ora a disposizione del colosso cinese: l’accordo, infatti, interessa circa 15 milioni di persone dello Xiong’an, una nuova area economica a sud-ovest di Pechino creata dal presidente Xi Jinping.
L’intesa è una joint venture tra l’islandese Arctic Green Energy e Sinopec Green Energy finanziato con $ 250 milioni di prestiti da parte della Banca asiatica di sviluppo. Il presidente di Arctic Green Energy, Haukur Hardarson, dichiara che la quota della sua azienda sul mercato geotermico cinese (pompe di calore escluse) è attualmente di circa il 35%. Sulla base della domanda proveniente dall’Asia, prevede che AGE nell’arco dei prossimi tre-quattro anni potrebbe servire circa cinque volte più persone rispetto a oggi.
Accordo Islanda e Cina: cambiamento climatico
L’accordo tra Islanda e Cina dimostra che la tecnologia sviluppata in piccole comunità può essere riportata su scala maggiore, con applicazioni nelle città e nazioni. I rapporti tra i due paesi sono in realtà molto longevi: da anni gli scienziati di Islanda e Cina collaborano congiuntamente sugli studi riguardanti i cambiamenti climatici. Grimsson, già presidente dell’Islanda, afferma che esiste “una relazione diretta” tra gli eventi meteorologici estremi che si verificano in Cina e la fusione dei ghiacciai nell’Artico.
“Quando ho iniziato la mia presidenza, la Cina era un problema periferico“, ha detto Grimsson. “Quando sono uscito dall’ufficio, nel 2016, la Cina si è spostata al centro della nostra cooperazione e della nostra portata globale”.